Digital Curation nella didattica
Il mondo digitale è ormai un’enorme serbatoio di informazioni, dove ciascuno di noi riversa e condivide i propri contenuti.
Tali contenuti possono diventare obsoleti o avere una versione aggiornata che però non è collegata alla versione originale.
Oltre ai contenuti di cui siamo autori, ciascuno di noi utilizza contenuti digitali di altri autori, creando delle “collezioni” di link a pagine web, a documenti pdf, a video … le informazioni e i materiali che utilizziamo per l’insegnamento non sono più solo analogici ma ormai sono social, condivisi, digitali.
Le collezioni realizzate in questo modo possono essere anche molto sofisticate, i contenuti digitali vengono selezionati, filtrati e organizzati in spazi altamente personalizzati.
Perché queste raccolte digitali possano essere consistenti, gli insegnanti, come gli studenti, dovrebbero essere formati a considerare criticamente i contenuti provenienti dal web.
La tecnologia induce un senso di “connettività”, contrapposto al concetto di isolamento, connettività tra individui, ma anche tra contenuti e sistemi.
Ciascuno di noi può accedere facilmente alla possibilità di realizzare e condividere il proprio contributo, non solo testuale, ma anche video e multimediale, e questo produce una incredibile abbondanza e una complessità di contenuti digitali.
Questa abbondanza di contenuti condivisi è senz’altro positiva, ma non è sempre fruibile perché è difficile censirla, ciascun contenuto dovrebbe essere opportunamente classificato, in modo da poterlo riferire ai corretti ambiti cui appartiene.
Il termine inglese che descrive questa classificazione è “metaliteracy”.
Nel 21esimo secolo è necessaria una nuova abilità per poter dire di essere “alfabetizzato”, l’abilità di trovare la chiave di lettura e quindi comprendere testi multimediali e formati digitali, controllando questi contenuti in modo consapevole, in un processo che coinvolge dinamiche social e aspetti collaborativi della tecnologia digitale.
In un nuovo ambiente mediatico, chi cerca informazioni deve saper circoscrivere l’ambito della richiesta, così come il suo formato e la disponibilità. Se si richiedono informazioni non stampabili (audio, video o immagini), dovrebbero essere consapevoli dei diversi metodi che ne ottimizzano la ricerca, l’utilizzo e la condivisione.
A questo proposito è utilissimo saper scegliere le fonti attendibili e saper valutare i feedback o i rating, procedendo criticamente nei meandri dei contenuti presenti nella rete.
Oltre a raccogliere i contenuti che meglio rispondono alle proprie esigenze, bisogna anche saper produrre i propri contenuti originali.
Sia che si collezioni contenuti di altri, sia che si creino i propri, è importante capire i vari livelli di privacy e rispetto delle licenze di utilizzo, per rispettare le regole della proprietà intellettuale.